Crossing & Jamming – Flamingo Art Gallery
16 Gennaio 2020Gianni Cella alla collettiva “Un’estate in fondo al mare”
28 Luglio 2020Ricordare: letteralmente, “riportare al cuore”.
È una parola che racchiude tutto, in un momento dove le campane suonano in modi diversi, a seconda che sia un uomo, una donna o un giovane. È una parola che prende forma nelle memorie a lettere stampate sui giornali, di coloro che sono rimasti. È una parola che vuole comunità, “volti”, “lacrime” e lumi accesi. Ma che, ora come ora, si consuma nell’intimità della famiglia, a volte soli. Un cordoglio a metà, come i visi rappresentati quasi “di sfuggita” (cit. autore) sulla superficie dei cuori in vetroresina.
Verrebbe da pensare che questa nuova opera di Gianni Cella, Ex Voto, sia stata fatta apposta. Apposta per “riportare al cuore” la sofferenza di questa nazione che fatica a respirare. In un certo senso lo è, e in un altro lo travalica: il tema della “devozione” è un tema trasversale nella poetica dell’artista, che di Ex voto ne aveva già creati in passato, e che aveva concepito quest’ultimo quasi un anno fa, in tempi non sospetti.
La devozione artistica, ci dice Gianni Cella, è devozione alla Vita, perché non si può fare arte se non si viene toccati nel profondo dal reale, se non si coltiva la pietas tanto cara ai latini.
E così, in questo “Santuario laico”, fatto di immagini, di silenzio e di suggestioni del tutto personali, la misericordia è d’obbligo, giacché “misericordia” è, letteralmente, “avere il cuore pieno di pietas”.
Fabiola Chiara Colabraro
Ufficio Stampa Gianni Cella